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Edimburgo, cosa vedere in 4 giorni

Sono stata per la prima volta a Edimburgo, in Scozia, nel 2008. L’ho girata poco, quella volta, ci sono andata solo per il concerto dei Thirty Seconds to Mars, e mi sono poi spostata poi a Cardiff, in Galles. Era un periodo ricco di musica e musicisti, amicizia e speranze. Ho deciso di portarci il mio fidanzato questa volta, e il mood di partenza è stato esclusivamente quello dei turisti in una capitale europea (è ancora una capitale europea? 🤔).

Ci siamo rimasti per quattro giorni, nei quali abbiamo visitato il Castello, il Museo Nazionale Scozzese, la Cattedrale di Sant’Egidio, la Cattedrale di St. Mary, passeggiato al Dean Village, percorso tutto il Royal Mile fino a Holyrood Palace e abbiamo bivaccato a Princess Street Garden dopo aver ammirato il monumento dedicato a Sir Walter Scott (Ivanhoe era il mio romanzo preferito da bambina). Infine, in una mattinata buca, abbiamo anche preso l’autobus e raggiunto Portobello Beach.

Edimburgo giorno 1 – Dean Village, Cattedrale di St. Mary e tour di Harry Potter

Arrivati in piena notte, sotto una pioggerellina battente abbiamo raggiunto il nostro hotel e, una volta in camera, siamo crollati. Ci siamo risvegliati con calma il giorno dopo e abbiamo iniziato il nostro giro, sempre sotto la pioggia, dal Dean Village, a pochi minuti dal nostro hotel.

Un luogo pazzesco

Il Dean Village è un quartiere molto particolare, situato sulle rive del fiume Leith, a pochi minuti a piedi dal centro di Edimburgo. Nel XII secolo era un’importante centro di molitura di farina dei monaci benedettini, e si espanse piano piano fino a divenire un villaggio indipendente. Oggi, passeggiando tra i viottoli acciottolati, possiamo ammirare la sua architettura affascinante, dominata da case in arenaria con le caratteristiche finestre sbarrate e i tetti in ardesia.

 

Proseguendo, di strada verso il centro, siamo passati davanti a questa stupenda cattedrale, St. Mary. Come ho letto su TripAdvisor “stranamente poco frequentata dai turisti”.

Girl Power

La Cattedrale episcopale di St. Mary, sede della Diocesi di Edimburgo, è una chiesa in stile gotico, costruita nella seconda metà dell’Ottocento. La posizione è quasi al centro di Edimburgo, tra la città vecchia e la città nuova, vicino sia a Princes Street che al Castello di Edimburgo. Abbiamo goduto della sua bellezza sia da dentro che da fuori, nei suoi bellissimi cortili.

Una ragazza ci faceva giocare i suoi cani, nei cortili, cosa espressamente e severamente vietata. Mi sono sentita vicina a lei, ho adorato le sue bestie e ho pensato “beh, tutto il mondo è paese!”. Tranne quando ho visto una donna officiare una messa, sempre in questa chiesa (ultima foto a destra). Ed effettivamente ho pensato che un tantino più evoluti comunque lo sono.

Finita la breve visita, ci sediamo ad un Caffè Nero lì vicino per la colazione. Dopo un giro di perlustrazione un po’ a caso al Grassmarket, l’area del vecchio mercato, piena di pub e locali, ci siamo fermati a pranzare al volo.

Harry Potter, finally!

Nel pomeriggio abbiamo preso parte al famoso tour di Harry Potter. Il biglietto è costato 16 € a persona su Hellotickets. In 2 ore abbiamo visitato gran parte della città insieme ad una guida che, per tutta la durata del tour, ci ha reso partecipi di un quiz sulla saga dopo averci smistato per case. Un quiz in inglese, ovviamente… stiamo ancora riflettendo su come tradurre Pozione Polisucco! Abbiamo iniziato da Greyfriars Kirkyard, il famoso cimitero che ha ispirato i nomi a J.K. Rowling. Famosissima la tomba di Tom Riddle (in questo caso Tom Riddel), abbiamo addirittura fatto la fila per poterla fotografare (altre foto sul mio profilo Instagram).

Abbiamo poi visito la scuola che ha originariamente ispirato Hogwarts, il cortile dell’Università di Edimburgo, e Victoria Street, la strada che ha ispirato la creazione di Diagon Alley e dove si possono trovare almeno due negozi a tema Harry Potter! Abbiamo scoperto curiosità mai sentite, e visto luoghi incantevoli. Per approfondire questi luoghi vi consiglio questo articolo.

Edimburgo giorno 2 – Visita al Castello, Royal Mile e Museo Nazionale Scozzese

Sulla cima di Castle Rock sorge invece il Castello di Edimburgo. Abbiamo prenotato i biglietti qualche giorno prima tramite il sito ufficiale, e abbiamo effettuato il nostro ingresso alle 11:00, calcolando bene i tempi per assistere alle 13:00 allo sparo del cannone e liberarci per pranzo.

Cannone a salve, btw

Il Castello di Edimburgo risale al XII secolo, ed è stato dimora di importanti regnanti scozzesi. Impressionante la bellezza di questa struttura che domina sulla città, ma anche l’interno è tutto da scoprire: i saloni, il museo della guerra, e i gioielli della corona di Mary Stuart, per i quali abbiamo fatto una coda considerevole. Dopo la visita, come anticipavo, abbiamo assistito allo sparo del cannone, One O’Clock Gun, una cerimonia che si svolge tutti i giorni alle 13 (tranne la domenica) sulla terrazza del castello, una tradizione che va avanti dal 1861, e che originariamente serviva per permettere alla popolazione di regolare gli orologi.

Dopo pranzo abbiamo deciso di avviarci verso il Royal Mile, una strada lunga quasi 2 chilometri che collega il Castello a Holyrood Palace. La passeggiata è stata piacevole. Il miglio è pieno di locali e negozi molto frequentati sia dai turisti che dalle persone del luogo, ed è un tratto disseminato di luoghi e monumenti storici.

Qui ci siamo fermati alla Cattedrale di St. Giles, dove era in corso un concerto. Abbiamo fatto un giro, ascoltato qualche brano e abbiamo proseguito sul miglio godendo di tutti gli scorci caratteristici (come l’Advocate’s Close), fino ad arrivare a Holyrood Palace, la nostra meta finale. Non avevamo preso in anticipo i biglietti perché non sapevamo quando andarci, e non siamo stati fortunati, in quanto l’ultima entrata era prevista alle 16 e noi siamo arrivati in ritardo di qualche minuto. Ci tenevo molto a vedere l’ultima residenza di Mary Stuart, ma potrei tornarci una terza volta.

Un museo poco museo

A fine giornata ci siamo fermati qualche ora al Museo Nazionale Scozzese. Ci eravamo già passati il primo giorno, perché il tour di Harry Potter partiva proprio da lì, ma ci siamo tornati con calma il giorno dopo per godercelo con calma.

Uno dei più grandi musei di Scozia, particolarmente bello lo stile architettonico, ospita mostre di svariato tipo: storia, arte, cultura, tecnologia, scienza. Attività e installazioni interattive: non è il classico museo, si è divertito anche il mio ragazzo che odia totalmente tutti i musei esistenti sulla faccia della terra.

Edimburgo giorno 3 – Portobello Beach e Princess Street

Il terzo giorno ci siamo concessi una giornata di relax: abbiamo preso l’autobus e raggiunto, in poco meno di mezz’ora, Portobello Beach, una località balneare di epoca vittoriana lungo la costa del Firth of Forth, che si affaccia sul Mare del Nord. Qui la bellezza del contrasto tra litorale sabbioso, oceano ed edifici gotici-vittoriani è indescrivibile.

Abbiamo passeggiato sulla spiaggia, osservato le onde lunghe e i cani giocare sulla sabbia, dei pazzi che si spogliavano e facevano il bagno, dei bambini che vendevano tortini di riso a 75 pence.

Per raggiungere la spiaggia abbiamo attraversato parte della città nuova, e tutta Princess Street. Questa strada si discosta completamente dalla stile gotico della città vecchia e ci riporta in un clima di grande città piena di negozi, McDonald’s, Burger King, ecc..

C’è anche il sole

Ma la bellezza di questa strada sta nel fatto che, nel mezzo della sua modernità offre scorci pazzeschi e luoghi d’interesse storico e culturale: la National Gallery of Scotland, che ospita opere d’arte dal Rinascimento ai giorni nostri (e che purtroppo non abbiamo fatto in tempo a visitare); il museo a Sir Walter Scott, il secondo più grande al mondo dedicato ad uno scrittore, una torre alta 62 metri in stile gotico, come la maggior parte dell’architettura di Edimburgo; e i meravigliosi Princess Street Garden, un parco nato in seguito alla copertura del letto di un vecchio lago. Questo parco divide a metà la città vecchia dalla città nuova, e accoglie installazioni e monumenti bellissimi, come un orologio floreale e la Fontana di Ross.

Una delle foto qui sopra (non serve indicarla) è stata scattata l’indomani, quando il sole ha deciso di farsi vivo poche ore prima della nostra partenza. Poco male, posso assicurare che questa città è molto più affascinante con la nebbia che accarezza le guglie degli edifici della città vecchia.

Edimburgo giorno 4 – Festival Village: Waverly

Nulla di programmato: dovendo prendere l’Airlink per l’aeroporto nel primo pomeriggio, abbiamo deciso di tornare alla città nuova, sempre su Princess Street e fermarci al Festival Village in zona Waverly.

L’ultimo saluto

Sì, alla città e al suddetto festival, a quanto pare, perché secondo l’Edinburgh News i permessi per restare sul suolo della capitale scozzese non verranno rinnovati.

Non si tratta di un vero e proprio festival, in realtà, ma di una location all’aperto dove mangiare e bere in vari locali con dehors. Abbiamo ordinato una pizza in uno stand che aveva di fianco al bancone una gigantografia di Super Mario: una pizza senza infamia e senza lode, decisamente senza lode, ma almeno mangiabile. Anche qui (ma ne scrivo tra poco) abbiamo bevuto la birra locale Innis & Gunn, prodotta proprio a Edimburgo. Ne esistono di vari tipi, ma io ho sempre scelto la Lager, che preferisco da accompagnare ai pasti.

Dopo il pranzo all’aperto, un’altra passeggiata ai giardini, una bivaccata durata più o meno un’oretta (anche perché non era facile spostarsi con le valige al seguito) e poi via verso casa, purtroppo.

Dove mangiare e dove dormire

Abbiamo pernottato al Brittania Edinburgh Hotel, economico al punto giusto ma poco accogliente. Il minimo indispensabile per un soggiorno che non prevede la permanenza in camera se non per fare una doccia e andare a dormire. Non fatevi ingannare dal 5.5 su booking: non è poi così male, ed è anche pulito. La zona è perfetta: a 10 minuti dal centro e praticamente di fianco al Dean Village, sul fiume.

Abbiamo mangiato in vari posti, ma ne segnalo due: un posto stupendo per la colazione, il Throat Punch Coffee e l’unico pub di Grassmarket in cui la cucina chiude dopo le 20:00, il BehiveInn.

Ci sono voluti più di due mesi per buttar giù questo post, spero che possa essere utile a qualcuno.

Al prossimo viaggio!

Giornalista pubblicista. Sognatrice razionale, sportiva, viaggiatrice, videogiocatrice. Laureata in scienze della comunicazione.

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